IL MILANINO: un nuovo modello di città dei primi del ‘900rosa-senzasfondo_piccolo.jpg

Nato da un’idea del suo fondatore, Luigi Buffoli, che nel 1886 aveva fondato l’Unione Cooperativa Edile, il Milanino rappresenta un esempio quasi unico in Italia di “città-giardino”, su modello anglosassone delle cities-garden di Howard. Questo modello di città ebbe uno sviluppo, a Cusano, a partire dal 1909 fino al 1923.

Posta nella porzione Est del territorio comunale, rispetto alla Strada Valassina (Via Sormani), ancora oggi la “città-giardino” risulta caratterizzata da principi ordinatori molto chiari tesi alla perfetta sintesi tra città e campagna: case unifamiliari immerse nel verde con significative presenze di spazi verdi pubblici ed ampie strade alberate.

Il baricentrico Viale Buffoli è la spina dorsale e la cerniera della nuova città verde (un vero e proprio parco pubblico lineare), attorno al quale si dispone, con la caratteristica forma di fagiolo, un tessuto edilizio costituito da un centinaio di villini in stile eclettico e liberty e da diversi edifici pubblici (la sede della Cooperativa, l’Acquedotto, la Chiesa Regina Pacis, la Scuola, ecc.).

Il pregio del Milanino, ad oggi, è rappresentato dall’unità degli interventi e dalla loro integrità conservativa mantenuta quasi intatta nel tempo; lo spazio pubblico è tutt’oggi caratterizzato da elementi naturalistici di rilievo: le essenze monumentali, le parterres verdi, i marciapiedi erbosi, i filari.

Nel 1909, su iniziativa del Buffoli, venne costituita la Società Anonima Cooperativa degli Inquilini del Milanino per l’edificazione di nuove abitazioni per i propri soci e con finalità sociali legate ad una nuova qualità abitativa.

La scelta cadde sui terreni di Cusano principalmente per la loro convenienza economica, per il gradevole contesto ambientale e per la vicinanza con
Milano.

Il primo P.R.G del Milanino (ing. Ferrini, 1909) si contraddistingue per un disegno originale dell’armatura viabilistica: una grande arteria centrale (V.le Buffoli) larga 60 metri, arterie circolari a nord e a sud collegate da vie
radiali aventi come fulcro una grande piazza.

I 2.000 lotti edificabili previsti (per un insediamento di 12.000 ab.) risultavano immersi nel verde (previsto di un’estensione pari a 1/3
della città) e con ampie superfici libere. Il Piano era corredato da “Norme Edilizie” la cui finalità era quella di rimarcare i caratteri dell’intervento: edificazione bassa (su 2/5 del lotto), altezze contenute (max 3 piani), caratteri stilistici e costruttivi secondo il criterio sommo di “decoro e salubrità”.

Nel processo di conformazione della nuova città venne rivolta
particolare attenzione alla realizzazione delle opere di urbanizzazione, che si caratterizzavano per il calibro stradale ampio, i larghi marciapiedi
corredati da filari di piante ornamentali, un efficiente impianto di captazione delle acque meteoriche, numerosi slarghi e spazi verdi, un efficiente impianto acquedotto la cui singolare torre eclettica svetta al centro della città.

Numerose le attrezzature collettive a servizio della città; ed in tema di trasporti pubblici, per agevolare i collegamenti con Milano, venne
addirittura progettato un sistema a Tramvia sospesa, che però non fu realizzato. La morte del Buffoli (1914) e l’imminente inizio della
Grande Guerra segnano una battuta di arresto ed una crisi alla crescita del Milanino.

Un secondo P.R.G. (1920) ne snatura in parte le sue caratteristiche peculiari (ridimensionamento dei lotti, degli spazi verdi e delle strade), il fallimento della Cooperativa (1923), a causa delle forti spese di esercizio, segna la fine del modello iniziale della città e dei suoi principi ispiratori. Dalle ceneri della Cooperativa sorge la Società Anonima Milanino con finalità maggiormente speculative, e nel 1933 il nuovo P.R.G. della città di Cusano Milanino (ing. Zanelli) ingloba il Piano del Milanino con l’impianto stradale originario ed introduce delle Norme edilizie speciali per i “quartieri a giardino” attuandone la salvaguardia.

L’impianto urbanistico originario rimarrà in parte incompiuto a Nord (terreni ora occupati dal Parco Grugnotorto) ed a Sud (costruzione dell’asse autostradale TO-VE). Parallelamente alla vicenda del Milanino prende vita quella del Quartiere Regina Elena il cui Piano (ing. Piontelli, 1920) risultava un’appendice totalmente subordinata al disegno del Ferrini.

Oggi, il Quartiere presenta ancora caratteri di pregio riferiti alla qualità degli edifici.

Itinerario delle ville storiche della Città Giardino