Il 25 novembre si celebra la Giornata internazionale contro la violenza sulle donne.

Anche in periodo di emergenza sanitaria, in tanti Paesi, tra cui l’Italia, vengono proposte  iniziative e campagne di comunicazione per ricordare le vittime e per affrontare il tema della violenza di genere.

Nel nostro territorio, si segnala in particolare  l’iniziativa – che verrà realizzata via web in diretta radiofonica –  dell’Associazione Mittatron  La violenza è la ragione di chi ha torto , patrocinata anche dall’Assessorato alla Cultura e Assessorato alle Politiche Sociali del nostro Comune, in programma il prossimo 20 novembre.

 

PER SAPERNE DI PIU’

Chi l’ha istituita? E quando?

A volere la Giornata Internazionale contro  violenza sulle donne è stata l’Assemblea generale delle Nazioni Unite con la risoluzione numero 54/134 del 17 dicembre del 1999. L’intento dell’Onu era quello di sensibilizzare le persone rispetto a questo argomento e dare supporto alle vittime. Ogni anno, a partire dal 2000, in tutto il mondo governi, associazioni e organizzazioni non governative pianificano manifestazioni per ricordare chi ha subito e subisce violenze.

Perché è stato scelto il 25 novembre?

Quando l’assemblea delle Nazioni Unite ha istituito la Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne, ha scelto questa data in ricordo dell’uccisione delle sorelle Mirabal, avvenuta nel 1960 a Santo Domingo perché si opponevano alla dittatura del regime di Rafael Leónidas Trujillo. In loro memoria, il 25 novembre del 1981 ci fu il primo Incontro Internazionale Femminista delle donne latinoamericane e caraibiche. Da quel momento in poi, il 25 novembre è stato riconosciuto in larga parte del mondo come data per ricordare e denunciare il maltrattamento fisico e psicologico su donne e bambine. La data è stata poi ripresa anche dall’Onu quando ha approvato la risoluzione 54/134 del 17 dicembre del 1999.

Quali sono i colori e i simboli della Giornata?

In tutto il mondo il 25 novembre è celebrato con l’arancione, tanto che si parla anche di Orange DayUn Women, l’Ente delle Nazioni Unite per l’uguaglianza di genere, lo ha scelto come simbolo di un futuro in cui le donne si saranno liberate della violenza degli uomini. Spesso all’arancione è preferito il rosso.  Infatti le scarpe rosse, soprattutto in Italia, sono il simbolo della lotta contro la violenza sulle donne, lasciate abbandonate su tante piazze del nostro Paese per sensibilizzare l’opinione pubblica. Lanciato dall’artista messicana Elina Chauvet attraverso una sua installazione, nominata appunto Zapatos Rojas, è diventato presto uno dei modi più popolari per denunciare i femminicidi. Un’installazione che ha fatto il giro del mondo, toccando alcune delle principali città europee e italiane.

Quali sono le opportunità d’aiuto?

Oltre alla simbologia, ai segni e alle iniziative per non dimenticare e per sensibilizzare l’opinione pubblica su questo doloroso tema,  il nostro Comune insieme ai Comuni di Cinisello Balsamo, Bresso,  Cormano,  Sesto San Giovanni e Cologno Monzese ha istituito e sostiene il Centro anti-violenza VENUS – VErso NUove Strade – Via M. Gorki, 50 (entrata Ospedale Bassini) Cinisello Balsamo, che offre alle donne residenti in questi Comuni un luogo anonimo gratuito dove potersi rivolgere per chiedere aiuto.

L’equipe del Centro, composta da sole donne, comprende assistenti sociali, psicologhe, avvocate, volontarie, e mediatrici linguistiche e culturali e offre:

  • accoglienza e ascolto
  • assistenza legale
  • assistenza psicologica
  • supporto ai minori
  • mediazione linguistica

Anche in questo periodo di emergenza sanitaria non si ferma il lavoro dei Centri Antiviolenza  a difesa delle donne.

Inoltre è sempre attivo il numero di pubblica utilità nazionale 1522,  operativo 24 ore su 24, 365 giorni l’anno, ed  accessibile gratuitamente da rete fissa e mobile, con un’accoglienza multilingue.